Verso una nuova frontiera dei social media?

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E così, alla fine, a due anni dall’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk e a uno dalla sua discesa in campo a favore di Trump, tutti ci siamo accorti che Mr. Tesla non ci piace. Alla buon’ora. Abbiamo vissuto due fughe di massa da quello che oggi si chiama X, prima quando il nostro uomo lo comprò per la bella cifra di 44 miliardi di dollari, poi, di nuovo adesso quando abbiamo visto la sua vera faccia da reazionario trumpiano.
Nel passato queste migrazione di massa hanno sempre lasciato tutto più o meno com’era, ma questa volta potrebbe essere diverso. Vediamo perché.
Volendo fare una divisione tagliata con l’accetta, potremmo dividere gli utenti di X in due macro categorie: gli utenti “pubblici” e quelli “privati”..
I primi sono quelli delle istituzioni, dei giornali, dei giornalisti e in generale dei cosiddetti personaggi pubblici. Gli altri sono tutti gli altri, vale a dire quelli come noi e voi, che non sono nessuno e frequentano la piattaforma solo per diletto personale, intendendo questo termine nell’accezione più ampia possibile.
E’ ovvio che gli utenti che abbiamo definito “pubblici” sono numericamente molto inferiori agli altri, ma hanno un peso specifico molto maggiore. Sono quindi questi a fare la differenza, perché poi gli altri, inevitabilmente, li seguiranno. Il comportamento delle utenze “pubbliche” sta facendo la differenza tra questa fuga da X rispetto alle precedenti, nel senso che, mentre due anni fa solo in pochi si mossero in seguito al cambio di proprietà , oggi, data la motivazione differente (il posizionamento politico di Musk a fianco di Trump) si notano molti più abbandoni. Si tratta di account già presenti su altri social (Facebook, Instagram, Tik Tok), ma che difficilmente si limiteranno a tornare ad usare solo questi. Un’ uscita da X dovrà essere compensata con il passaggio su una nuova piattaforma. Ma dove vanno questi account? Quali sono i social che hanno cercato in questi anni di sottrarre utenza a Twitter, diventato nel frattempo X? Vediamoli.

Mastodon e tutti i suoi fratelli minori del Fediverso

Dovevano essere (e in parte sono) l’alternativa libera ai social commerciali, ma, ormai possiamo dirlo senza tema di smentita , non lo saranno mai. O, meglio, lo sono, ma per le loro caratteristiche non sono destinati a soppiantare le grandi piattaforme commerciali. Sono belli, bellissimi, gestiti persone o gruppi molto competenti e con una grande passione, rispettosi della privacy, privi di algoritmi, ma troppo per iniziati. Già il fatto di capire che esiste un substrato comune (il protocollo ActivityPub) che permette a tutti di parlare con tutti rende complicato l’approccio. Ma ci torneremo.

Hive

Una piattaforma fatta talmente male che i suoi creatori hanno dovuto chiuderlo per mesi per tappare le falle di sicurezza. Ha vissuto un periodo di popolarità circa un anno fa, rapidamente passata anche perché i post in italiano sono una rarità. Ormai quelli che ci sono approdati da X sono tutti scappati.

Threads

Doveva essere da un lato la risposta di Meta a X, dall’altro la strada per portare il Fediverso al grande pubblico (Threads è pensato per implementare ActivityPub). Peccato che Meta abbia deciso di legare la sua base di utenti a Instagram, trasformandolo in un covo di bimbiminkia e ragazzette che si fotografano in pose succinte solo per farsi seguire su Instagram, che è quello che conta davvero.

BlueSky

Ed arriviamo al protagonista dei nostri giorni. Il social creato da Jack Dorsey, CEO e fondatore di Twitter (il quale però già diversi mesi fa ha abbandonato il progetto in contrasto con la gestione attuale). Descritto da molti come una sorta di Twitter delle origini, presenta in realtà molte differenze. BlueSky infatti è un software rilasciato sotto licenza Open Source (MIT, per la precisione), il cui codice è liberamente disponibile su GitHub e con un suo protocollo di comunicazione (denominato AT, funzionalmente simile ad ActivityPub, non interoperabile direttamente con esso). Sulla carta ognuno potrebbe creare la propria istanza di BlueSky federandola con le altre, come accade per Mastodon, anche se continuano ad essere due universi paralleli. Non so in quanti lo faranno (noi forse ci proveremo per curiosità nei prossimi mesi), ma staremo a vedere. Su BlueSky si stanno riversando nelle ultime settimane decine di migliaia di utenti in fuga da X (non per nulla la crescita nell’ultimo mese è stata vertiginosa, raggiungendo quota 20 milioni di utenti.

La particolarità di questa fuga è che, stavolta, stanno lasciando X gli account “pubblici”, molti dei quali in maniera definitiva, il che porterebbe a uno svuotamento di X da molti produttori di contenuti, lasciandovi soltanto chi è allineato con il duo Musk/Trump. E gli utenti “privati” che fanno? Fanno ciò che hanno sempre fatto, vale a dire che si iscrivono e poi guardano, annusano, provano. Come sempre molti di loro torneranno indietro chiudendo l’account su BlueSky o lasciandolo inattivo, altri invece faranno il contrario, alcuni (pochi, in realtà) terranno il piede in due staffe, continuando a scrivere in entrambe le piattaforme.

Guardando la cosa da utenti del Fediverso a questo punto viene una domanda: perché abbiamo perso anche questa occasione? Perché ancora una volta non abbiamo intercettato gli utenti in uscita da X se non in minima parte? E, per cortesia, lasciamo stare i ragionamenti del tipo “Beh, meglio così, in pochi si sta meglio”, che ricordano quello che si castrava per fare dispetto alla moglie.

Allora eccola LA DOMANDA, che ancora una volta ci facciamo: perché il Fediverso non è attrattivo, ovvero, perché tutti, uscendo da X, sono andati su Hive, Threads e ora BlueSky e non su Mastodon? (Da qui in avanti “Mastodon” sarà usato come sinonimo di “Fediverso”, risparmiateci le guerre di religione, grazie).

Eccovi le nostre ipotesi

Il primo motivo è che i social commerciali sono più immediati. Cosa significa? Significa che è facile iscriversi e iniziare ad usarli. La maggior parte degli utenti usa i social da smartphone (tanto che spesso “Mi sono scaricat* l’app” viene usato come sinonimo di “Mi sono fatt* l’account su”, le parole sono sempre importanti nel descrivere la nostra società) e già qua si parte in salita. Qual’è l’app da scaricare per Mastodon? Quella ufficiale? Tusky? Qualcuna delle tante che si trovano su F-Droid, tipo Fedilab? I geek come noi non si pongono il problema, per noi tutta questa offerta è sinonimo di ricchezza e pluralità, per l’utente medio che viene da X (dove l’app è una e una sola) è solo rumore e confusione. E poi la scelta dell’istanza. Cos’è un’istanza? Ma perché devo sceglierne una? E così finiscono tutti su quelle due/tre più grandi, salvo poi non trovarsi bene dopo un po’ e andarsene.

Il secondo motivo è che sui social commerciali ci sono più utenti e quindi più visibilità e, non neghiamolo, ognuno di noi sta sui social anche per farsi vedere, perché siamo tutti un po’ narcisisti. Purtroppo questo è un cane che si morde la coda: se in pochi frequentano un social lo stesso non decolla, se non decolla non c’è gente  e via così. E poi sui social commerciali c’è più varietà di argomenti (spesso anche troppa, in effetti), da quelli seri a quelli futili. In fondo gli utenti vogliono anche divertirsi e non c’è nulla di male in questo e Mastodon tende ad essere un po’ un luogo di musoni.

Il terzo motivo è che, secondo l’utente medio, la moderazione sui social commerciali è più democratica: le istanze del Fediverso sono viste come delle piccole isole autocratiche, dove gli admin fanno il bello e il cattivo tempo (e questo forse è vero per le istanze più piccole, di sicuro non per quelle più grandi). Ovviamente il fatto che in ogni caso nel Fediverso in caso di problemi si possa interagire con una persona specifica che è stata incaricata di seguire il caso e parla la tua lingua invece che con una AI o un consulente che sta chissà dove nel mondo non viene minimamente considerato.

Il quarto motivo è che i social commerciali sarebbero più riservati: questa convinzione errata si basa sul fatto che i DM su Mastodon non sono criptati e quindi gli admin possono leggerli. Questa cosa è in teoria vera, dato che i DM altro non sono che post la cui visibilità è limitata all’utente a cui sono diretti, ma ci si permetta un considerazione: per fare questo un admin dovrebbe passare un sacco del suo tempo a fare query su dei database e, dato che nessuno di essi lo fa per mestiere non crediamo che abbiano voglia di mettersi a farlo. Inoltre la cosa non è un segreto, dato che è una delle prime informazioni che si danno ai nuovi utenti. Anche in questo caso non viene minimamente considerato cosa i social commerciali fanno con i dati degli utenti, roba che la possibilità che un admin legga i DM dei suoi utenti appare davvero come ridicola.

Gli due ultimi punti sono dei paradossi senza senso che andrebbero spiegati, ma in pochi hanno voglia di stare a sentire questi ragionamenti, mentre i primi due sono strettamente legati a come è stato pensato e a come è cresciuto il Fediverso e una soluzione diventa molto difficile da trovare.

Gli utenti dei social network hanno forse paura della libertà? No, a patto che sia una cosa semplice e veloce, se solo per averla ci si deve sbattere un minimo, allora non va più bene, allora meglio vendere la propria vita online in cambio di un servizio che, come sempre, ci sembra gratis, ma gratis non è, e quindi spostiamoci tutti su quel social che è di moda in quel momento. Fu così con Hive un anno fa (anche se non siamo mai riusciti a spiegarci il perché, vista la pochezza di quella piattaforma), sta succedendo lo stesso con BlueSky oggi e le prospettive sono decisamente differenti, sia perché BlueSky non è Hive e nemmeno Threads, sia per l’interesse sollevato dallo stesso BlueSky come un Twitter dei primi tempi, dove anche chi produce contenuti informativi trova uno spazio adatto.